Адельсон и Сальвини либретто (Беллини)

    Адельсон и Сальвини либретто (на итальянском)

    Dramma in tre atti di Andrea Leone Tottola, musica di Vincenzo Bellini

    Prima Esecuzione il 12.2.1825 Teatro del Conservatorio di S. Sebastiano, Napoli

    (Prima versione)

    PERSONAGGI

    Nellyorfana, Soprano
    Fannygiovane vassalla d'Adelson, Mezzosoprano
    Madama Riversgovernante in casa d Adelson, Mezzosoprano
    Salviniamico d Adelson, Tenore
    Lord Adelson, Baritono
    Struleynobile proscritto, Basso
    Bonifacioservo di Salvini, Basso comico
    Geronioconfidente di Struley, Basso
    Coro e comparsevassalli e contadini

    L'azione si svolge in Irlanda nel XVIII secolo.

    ATTO PRIMO

    Parco delizioso sparso di folti boschetti.
    In ciascun de' due lati è un tempietto: su quello a
    sinistra vi si legge all'amore, su quello a dritta
    al dispiacere. Un banco di verdura è presso al
    primo: due cipressi nascondono in parte
    l'ingresso del secondo.

    SCENA PRIMA
    Fanny, Madama Rivers, Geronio e Coro.

    Fanny è profondamente occupata a
    disegnare seduta sul poggiuolo di verdura.
    Slancia di tanto in tanto il suo furtivo
    sguardo d'intorno, per assicurarsi di
    non essere sorpresa, indi Madama
    Rivers e Geronio seguiti da' Contadini.

    FANNY
    Vien gente! ah. mi dispiace
    (Si alza).
    Credea qui stare in pace...

    Nemica al mio disegno
    Sarai, Fortuna, ognor!

    MADAMA RIVERS
    Amici, allegramente!
    Adelson torner?.

    GERONIO
    E a tanta buona gente
    Grato si mostrerà .

    CORO
    Geronio! cosa dite?
    Ci basta il suo ritorno:
    Ah! così lieto giorno
    Quando spuntar saprà !

    FANNY
    Della sua sposa in seno
    Egli volar saprà .
    (Solo il mio cor, che geme,
    Pace sperar non sa).

    MADAMA RIVERS
    E allor per noi sereno
    Il Ciel risplenderà .
    Ah sì, godremo insieme
    Tanta felicità !

    GERONIO e CORO
    Oh fortunati istanti,
    Deh siate a noi vicini!
    Che pranzi! che festini!
    Che compagnia giuliva!
    Il Ciel de' nostri evviva
    Ognor risuonerà !

    MADAMA RIVERS
    Andate pure, o miei cari: i voti,
    che vi anima sul labbro un affetto
    sincero, saranno grati al suo cuore,
    ed esso saprà  sempre più interessarlo
    a vostro vantaggio.

    (I Contadini escono).

    FANNY
    Oh! non ha egli bisogno di questo sprone,
    mia cara zia; amico, e conforto de'
    suoi simili, padre de' suoi soggetti,
    è solamente contento quando con mano
    pietosa può impiegare le sue dovizie
    al soccorso della indigenza.

    GERONIO
    Ma è poi vera la voce che,
    chiamato egli da Milord Duca zio
    alla corte di Londra, fosse obbligato
    a trattenervisi per qualche tempo?

    MADAMA RIVERS
    Non è possibile: ama troppo la sua Nelly.

    FANNY
    Fortunata Nelly! oh se fosse al tuo
    uguale il destino di tutte quelle che
    ti somigliano nella sensibilità  e nella
    costanza!

    MADAMA RIVERS
    Che dici? Quali accenti!

    FANNY
    Perdonate... dir volea...

    MADAMA RIVERS
    Che, l'unica tua cura debba
    esser quella di apprendere le tue lezioni
    del tuo maestro Salvini, senza punto
    divagarti in frasi cos? leggere e voluttuose.

    FANNY
    Ah! il mio maestro appunto...

    MADAMA RIVERS
    Non più, mi segui: andiamo da Nelly.
    (Esce).

    FANNY
    (Amare e tacere! oh! ? una pena insoffribile!).
    (Esce).

    GERONIO
    Son partite alla fine! non desiderava
    di meglio! venisse adesso il Colonnello
    Struley!

    SCENA SECONDA
    Si avanza Struley in abito da cacciatore con
    fucile alle mani, e detto.

    STRULEY
    Geronio ancor non viene,
    Ogni indugio m'è peso!
    M'è sacro ogni momento.
    Ah sì! Vedremo!
    Furibondo mio cor,
    Per poco aspetta: sarai contento appieno,
    Avrai vendetta.
    Tu provi un palpito per la dimora,
    Io sento un aspide che mi divora,
    Male tue smanie finir vedrà .
    Se tu insensibile ti mostri al pianto.
    Se sovra i gemiti riporto il vanto,
    L'idea che m'agita compir saprà .
    Ehi! Geronio.

    GERONIO
    Potea sorprendervi qualcuno.

    STRULEY
    Ebbene? avrebbe in me ravvisato
    un semplice cacciator: obbligato
    dall'infanzia a lasciar queste terre,
    perchè piacque così all'ingiusto padre
    di Adelson, che fece proscrivere la mia
    famiglia, io torno la seconda volta in
    Irlanda senza timore di esservi
    riconosciuto. Ebbene hai tu niente a
    dirmi? E' ancora Nelly ritirata nella sua
    solitudine?

    GERONIO
    Sempre: durante l'assenza di Adelson
    non è uscita dal suo appartamento.

    STRULEY
    Questa ingrata nipote a me appartiene:
    i vincoli della natura mi dichiarano
    suo tutore: la feci una volta rapire,
    e seppe essa sedurre il suo custode
    per tornare a Milord, profittando
    della mia assenza! ma ora non fuggirà 
    per la seconda volta.
    Saprò assalirla nelle sue stanze istesse.

    GERONIO
    Nol voglia il Cielo! sareste allora
    vittima de' domestici di Milord.

    STRULEY
    Geronio! l'astuzia, che ti si legge in fronte,
    mi ti ha fatto preferire ad ogni altro
    per ministro del mio disegno. Rammenta,
    che senza la mia autorevole protezione tu
    come disertore saresti polvere a quest'ora.
    I miei raggiri ti hanno introdotto in questa
    casa come un domestico di Adelson.
    Pensa a non deludere le mie speranze.

    GERONIO
    Dal mio canto, o Signore...

    STRULEY
    Io voglio Nelly nelle mie mani, e in
    questo giorno medesimo.
    O la tua vita, o Nelly in mio potere.
    Addio.
    (Esce).

    GERONIO
    Maledetta la mia diserzione!
    o morir salutato da quattro palle
    di moschetto, o esser scellerato, e
    traditore senza la propria inclinazione!
    (Esce).

    SCENA TERZA
    Bonifacio e portalettere. Bonifacio dal lato
    opposto a quello dond'è partito Geronio.
    E' incontrato da un portalettere, che per fortuna
    gli domanda del suo nome medesimo: egli
    risponde.

    BONIFACIO
    Bonifacio Voccafrolla?
    Lei l'ha in faccia, eccolo cc?.
    C'è na lettera? uscia molla...
    Comme dice? ho da sborzà ?
    Nolla voglio, tienetella...
    Sei scellini? e afforza? oh bella! oh bella!
    Ca tu strille? Pierde il fiato!
    Lo vorzillo sta scopato,
    E a la fine de lo mese
    Te le pozzo arremedi?.
    (Il portalettere segna in un piccolo libro
    il suo nome, e via).
    Manco male! nzi al Irlanna

    Chi da Napole me manna
    Le cervella a nfracer??

    (Legge.)
    Oh, cainatemo! e che bò?

    Fuggi, e metteti in sicuro...?
    Fujo pecchè vedimmo mo...
    Donna Popa vuol l'importo
    Della tela accredenzata...>
    Cca ce manca l'ommo muorto
    Si la tela è consumata!
    Donn'Orazio fa fracasso?
    Pel danar della pigione...
    Le lassaje la casa a spasso,
    E che bè st'animalone?
    E che bè st'animalone?
    Fa rumore il macellajo,
    Grida, e insiste il calzolajo,
    La sensale tutt'i pegni
    Vuol far vendere all'incanto:
    Fuggi dico, ci son guai,
    Si è saputo dove stai?.
    Ed io temo che a quest'ora
    Qualche ufficio sia già  fuora
    Per poterti imprigionar?.
    Ma che anime indiscrete!
    Vonno zuco da le prete!
    E non sanno, che a lo munno
    Da che il debito c'è stato,
    Sempre il mutto ha trionfato,
    Chè non paga chi non ha.
    Che me mettono ngajola,
    M'hanno appriesso da campò.
    Mo vedimmo chi se stracqua
    Creditori iniqui, e 'avari,
    avari, avari,
    A cercarne vuje danari,
    E io sempe a non pagà .
    Ora a me a Napole lo debeto me l'ordinaje
    lo medeco, più ajutò la digestione: e sa
    che bella ginnastica aveva da fa pè
    scanzarme sempre da gli immancabili
    appostatori! anò! Ma vecco lo pittore!
    e pò la fine dell'opera chisto
    m'ha strascenato da Romma nzi a cca
    isso p'avè no Taliano fedele a fianco sujo.
    Milord, che te vo tanto bene, me paga,
    e a me fratanto attocca da perdere la capa
    co sto pazzo nnammorato, che se pasce d'aria!

    SCENA QUARTA
    Salvini e Bonifacio.

    Bonifacio resta in osservazione, Salvini si
    avvanza concentrato, fa alcuni passi ineguali,
    indi in un risalto di spavento esclama:

    SALVINI
    Speranza seduttrice,
    Fuggi da questo cor!
    Son vittima infelice
    Di un disperato amor.
    Ah no! non fulminarmi,
    Bella amistò tradita;
    Che basta ad annientarmi
    Del fallo mio l'orror!

    BONIFACIO
    (Vi comme se storzella!
    La capa proprio è perza!
    Pè chisto ce vo Averza...
    Ajemmò! so brutti guaje!
    Vi quante ce ne faje,
    Cecato traditor!).

    SALVINI
    Su questo seggio... ah qui
    (Va a sedere sul banco di verdura).
    La vidi, e n'arsi un dì!

    Il fortunato amico
    Essa stringea nel seno...
    E allor tutto il veleno
    Di un pertinace affetto
    Quest'anima sorbì!

    BONIFACIO
    (Vedimmo de spezzarla...
    Oibò!
    Oibò! chillo sta nnestrece!
    Oibò!
    Lle votano li cancare,
    E de schiaffune, e paccare
    Me fanno complimento!
    Gnernò, gnernò,
    Gnernò, non me lo sento:
    gnernò, gnernò:
    Vedimmo sto mesterio
    A che ghiarrà  a fenò).

    SALVINI
    Nelly! che pena! oh Dio!
    Amarti... ah... non degg'io!
    Dunque obliarti... ah mai!
    Pria morir... sì... scampo
    Miglior non v'è, che morte...
    morte, sì:
    (Brandisce un ferro, Bonifacio
    accorre e lo disarma).
    Le barbare ritorte

    Si frangano così.

    BONIFACIO
    Chia tu faje? mmalora!

    SALVINI
    Ah! lascia, Ah! lascia pur, ch'io mora!

    BONIFACIO
    Chi? sì pazzo? lassa... lassa...

    SALVINI
    Pietà , Pietà  per me, crudel!

    BONIFACIO
    E pigliatenne scuorno!
    E pigliatenne scuorno!
    Jocarese la pelle
    Pe chi? pe na gonnella?

    SALVINI
    Ah! mi è tormento il vivere
    Senza la mia Nelly!

    BONIFACIO
    Se vede ca si quicquaro!
    Ce mancano aute femmene
    Cchi? belle, e cchi? majateche?
    Si non sarà  Nelly,
    Sarà  Mariannì,
    Rosì, Checchì, Peppì,
    Fanny,
    Fanny, Carolì,
    E tutte le diavole,
    Co la cadenza in ì!

    SALVINI
    Ah! se a smorzar l'ardore
    Forza non ho che basti,
    Con questa mano il core
    Saprà  dal sen strappar!

    BONIFACIO
    (Oh povero cerviello!
    Cchi? ncapo non se trova!
    Eppure ste cient'ova
    Me l'aggio da abbuscà !).

    SALVINI
    Pietà , crudele, pietà , pietà  per me,
    crudele crudel, crudel, di me pietà !

    BONIFACIO
    E pigliatenne scuorno!
    Jocarese la pelle Pe chi? pe na gonnella!
    E pigliatenne scuorno!
    Si vede ca si quicquaro!

    SALVINI
    Ah! mi è tormento il vivere
    Senza la mia Nelly!
    Nelly! Nelly!
    oh Dio! oh Dio!
    che pena!
    Amarti non degg'io!
    no, no!

    BONIFACIO
    Dico io; ccà  te ce avessero
    mannato stammatina cierta
    galantuommene anice mieje pè farine
    passa uno guajo è fosse scappato da la
    tiella pè cadè cottico dinto a la vrasa?
    te n'adduone o no, ca lo cerviello te l'aje
    fritto in agrodolce, e ncapo non ce, n'aje
    restato manco na dramma?

    SALVINI
    Ah! l'avverso destino mi fece
    imbatter teco! senza il tuo ajuto
    importuno Salvini no più non
    penerebbe a quest'ora!

    BONIFACIO
    E abisse fatta l'urdema bestialità  cchi
    grossa de quante n'aje fatte nzi a mo,
    che non so poche! non c'è che ddì, chi
    lava la capo all'aseno, ce perde lo sapone!

    SALVINI
    E quale astro maligno mi trascinò
    in Irlanda per rendermi colpevole e
    sventurato? o Milord! e per me non
    generoso, ma barbaro amico! a che rapirmi
    dalla patria, ove allora il mio cuore
    innocente in seno alla solitudine gustava
    il dolce nettare di pace, e di altro affetto
    non s'infiammava, che del nobil desio di
    emulare i primi pennelli, i più fioriti
    ingegni d'Italia? tu grato a me, ed alla
    vecchia mia genitrice, che, premurosi de'
    tuoi giorni, ti traemmo dagli artigli di
    morte, ove ti avea abbandonato un fatale
    malore, hai creduto colmarmi di benefizi,
    teco conducendomi, ed assicurandomi
    qui una vita agiata e felice: e non sai che
    tu stesso hai fomentata la tua e la mia
    sventura?

    BONIFACIO
    Si jammo cchi nnanze, se scommetto
    ca Milord t'avarrà  da pagà  porzè
    la remessione: vota cocchiero ca
    la vita è pericolosa; sente a me,
    ca te voglio bene.
    Nelly è ntingoletto pe la vocca de
    no Milord, e non già  pe li diente toje...
    vi ca si niente niente appura Milord
    ca tu lle vuò fa sta zappa, de ste
    secche carne toje, se ne fa no spetillo
    de brasciolette per la primma
    colazione quanno arriva?

    SALVINI
    Sai tu quanti ne abbiamo del mese?

    BONIFACIO
    A proposito de chiuove de carrozza!

    SALVINI
    Non mi rispondi?

    BONIFACIO
    Che aje da pagà  lo pesone?
    n'avimmo quatto de chillo mese,
    che non piace a chille, che so pagate a ghiornate,
    pecchè ce ne so doje meno dell'aute.

    SALVINI
    (Son già  dieci giorni trascorsi,
    ed oso ancora trattenere in mia mano
    un foglio che Adelson mi ha inviato,
    perchè lo recassi a Nelly?).

    BONIFACIO
    Che staje mbrosonianno!

    SALVINI
    Eh vanne! lasciami solo,
    o mio perpetuo tormento! chi vedo! oh Cielo!
    Nelly! capace io più non mi sento
    di contenermi al suo aspetto...
    (Fugge per un viale).

    BONIFACIO
    E bò che carrera!
    eh! la costata va piglianno de fummo!
    aggio paura che Milord non manna lo pittore
    a pittà  la gallaria de Minosse!
    (Esce).

    SCENA QUINTA
    Nelly sola.

    Nelly in abito semplice.

    NELLY
    Dopo l'oscuro nembo
    Il Ciel sperai seren,
    E al mio tesoro in sen
    Goder la calma.
    Ma così bella speme
    Va rapida a sparir!
    E al primo suo martir
    Ritorna l'alma!
    Parte, e poi riede il sol
    Di luce a sfavillar...
    E a me non sa tornar
    L'amato oggetto!

    SCENA SESTA
    Nelly e Salvini.

    Salvini e detta, indi tutti come saranno
    indicati.

    NELLY
    Ecco Salvini. Quel foglio...
    E' Milord, che mi scrive?

    SALVINI
    Benchè tardi, è sempre un pegno
    della sua tenerezza...

    NELLY
    Oh come mi batte il core! io non oso...
    la mia mano tremante...

    SALVINI
    E' forse la mia presenza, o signora?

    NELLY
    L'amico di Milord?
    e non è questo un titolo,
    per tollerarvi a me vicino
    anche nella sua lontananza?

    SALVINI
    (Ah! crudele compiacenza!).

    NELLY
    Vi attesti anzi la mia fiducia la preghiera,
    che a voi porgo, di leggere ciò che scrive
    il mio sposo.

    SALVINI
    Sposo! ah! giammai...
    giammai la sua penna sarà  stata più energica
    ad esprimere dopo qualche silenzio
    i sensi del suo cuore.
    (Ripigliandosi a stento apre il foglio, e legge).
    E' Amabile Nelly! Stanca non è la sorte

    di opporsi a' nostri voti.
    Milord zio, che col suo pingue retaggio
    dovrà  assicurarmi una immensa fortuna,
    dimentico del nostro giurato impegno...?.

    NELLY
    Oh Cielo! (Dà  un grido).

    SALVINI
    ..e per mai più allontanarmi dalla Corte
    mi obbliga ad ogni costo ad impalmare la figlia di Lord Duca?.

    NELLY
    Oh fulmine, che mi annienta!
    ah tutto previdi! o traditor Adelson!
    (Intanto Salvini scorre rapidamente
    il resto del foglio).

    SALVINI
    Ma ascoltate... egli in seguito...
    (Nelly cade svenuta).
    Ah! l'oppresse il dolor!... no... sventurata

    Quanto credi non sei... della sua fede
    Adelson ti assicura in questo foglio...
    Me sol persegue avverso fato! io solo
    Deggio... e sempre penar!... perchè più bella,
    Or che pallido vel sue guance ha smorte,
    Tu la rendi ai miei sguardi, o iniqua sorte?
    Alti si fugga... si corra
    Fra inospiti deserti... almeno potessi
    Abbracciarla, e partir... felice istante!
    All'avido des?o, che il cor mi accende,
    Sei tu, che porgi un facil mezzo... ah! il Cielo
    Or mi facesse almen
    Spirar così del mio tesoro in sen...
    (Mentre si slancia, ed abbraccia Nelly,
    costei ripiglia l'uso dei sensi).

    NELLY 
    Ah!

    SALVINI
    Rinviene!
    (Vorrebbe, ma non può staccarsi da lei).

    NELLY
    A trista vita
    Chi richiama i sensi miei?

    SALVINI
    Mia Nelly!

    NELLY
    Salvini! ah! Sei Tu!
    gran Dio! che fai?

    SALVINI
    Deh ti arresta, t'arresta...

    NELLY
    Che mai tenti? e qual è questa
    Folle audacia?

    SALVINI
    Ah!... non son'io...
    Reo destin... quell'alma... oh Dio!

    NELLY
    Ah! comprendo il mio periglio!
    il mio periglio!
    (Spaventata fugge dalle braccia di Salvini).
    Quel pallor... quel torvo ciglio...

    Ti palesa un traditor.

    SALVINI
    Sì, lo sappi... un mostro io sono...
    T'amo...

    NELLY 
    Oh Ciel!

    SALVINI
    Nelly! perdono...

    NELLY
    Fuggi, iniquo!

    SALVINI
    Ah! ferma! ascolta!

    NELLY
    Sconoscente! amico ingrato
    Sconoscente! sconoscente!

    SALVINI
    E' un amore forsennato,
    Che mi toglie alla ragione...
    Grida invano... invan si oppone
    Di amistò la voce irata...
    E quest'alma lacerata
    Da un affetto, il più furente,
    Non conosce, più non sente
    Che l'eccesso dell'amor.

    NELLY
    Infelice, in te rinvieni!
    E non pensi, e non rammenti,
    Che a punire i tradimenti
    Veglia un Dio fulminator?

    SALVINI
    Sì... mi annienti un fato rio...
    Così estingua in me l'ardor.

    NELLY
    (nella massima disperazione)
    Ah! mancava al dolor mio

    Un tormento assai maggior!
    (Da dentro si sente gridare Bonifacio).
    (Nelly, Salvini e Bonifacio).

    BONIFACIO
    Addò site allegramente?
    Oje Nelly! Oje Maddè!

    NELLY
    Oh Dio! vien gente!
    Ah! nascondi il tuo scompiglio!
    Ah! detesta il grave error!

    SALVINI
    Non è in me cangiar consiglio,
    Se tu mi hai rapito il cor!
    (Bonifacio vien fuora).

    BONIFACIO
    Oh! Maddò no paraguanto
    Mo dammillo, e che sia gruosso,
    Manna a cancaro lo chianto!
    Accomenza a sciascià !
    Sì Maddò! no paraguanto ecc.

    NELLY
    Ah! ti spiega! qual novella?

    BONIFACIO
    Mo ven'isso...

    NELLY
    Chi? favella!

    BONIFACIO
    Isso! chi!

    NELLY
    Ah, desso!

    BONIFACIO
    Disso, disso,
    Comme a tutte chille isse,
    Che so isse comm'a isso..:
    Si sapisse! si vedisse!
    Li pasture; li criate...
    Tutte nfesta già  aparate...
    Viecche, giuvene...
    giuvene guagliune
    Vanno a schiera, a battagliune
    Lo patrone mo a ncontrò.

    NELLY
    Torna Adelson!

    SALVINI
    (Quale istante!
    Gelo! palpito, e pavento!).

    BONIFACIO
    Signorsì...
    Signorsì... mo no corriero
    Ha portato chesta nova...
    Cca becino isso se trova,
    E mo lesto assommarrò.

    NELLY
    Ma... di'... forse... colla sposa
    Egli vien?

    BONIFACIO
    Vi che auta cosa!
    Tiene ccà  sta caramella,
    Che fa farle sputazzella!
    Lo corriero ce ave ditto,
    Che Milordo poveriello
    è bolato comm'auciello,
    Pè benirte ad abbraccià .
    è bolato comm'auciello,
    Pè benirte ad abbraccià :

    SALVINI
    (Oh qual cruccio! oh gelosia!
    Il mio cuor da duolo oppresso
    Mi tormenta,
    Mi tormenta che in me stesso no,
    Me trovar io pi? non so.
    Me trovar io pi? non so).

    BONIFACIO
    (Chisto abbotta! arrassosà a!
    è mpazzuto e va l'appresso,
    Nce vorria adesso, adesso
    Nna nsagnia co mafà !).

    NELLY
    Ah! qual raggio di speranza
    Balenando in sen mi va!
    Giusto Dio! la mia costanza
    Tu corona per pietà !
    (Esce).
    (Salvini esce disperato. Dal folto del boschetto
    Madama Rivers, Fanny, Geronio
    e Coro di Pastori; e Bonifacio ? in scena).

    FINALE
    Madama Rivers, Fanny, Bonifacio,
    Geronio, Coro, e poi Nelly e Adelson.

    MADAMA RIVERS, FANNY, GERONIO e CORO
    Noi qui l'attenderemo,
    Or dal boschetto ei viene...
    Oh qual contento estremo!
    Oh giorno di piacere!

    MADAMA RIVERS
    Son già  molti pastori
    Accorsi a fargli onori:
    Voi, che i più vecchi siete,
    Qui lo saluterete,
    E un grato complimento
    A lui potrete far.

    MADAMA RIVERS, FANNY, BONIFACIO,
    GERONIO e CORO
    Sì, un grato complimento
    A lui potrete far.
    Oh qual contento estremo!
    Oh giorno di piacer!

    FANNY
    E poi, mentre al suo bene
    Darà  i primieri amplessi,
    Mischiarci non conviene,
    Lontan bisogna star.

    MADAMA RIVERS
    Sta' zitta, impertinente!
    Che sai di amplessi tu?
    Sta zitta!
    Sta zitta!

    BONIFACIO
    Se! cridela innozente!
    Sta capozzella secca
    Starria pè arravogliare
    La Lecca co la Mecca,
    co la Mecca, co la Mecca,
    L'America e 'l Perù!
    L'America e 'l Perù!

    GERONIO e CORO
    Ma qui garrir non vale...
    Pensiamo a qual maniera
    La nostra fè leale
    Spiegare al buon padrone
    Da alcun di noi si dà ,
    Pensiamo, pensiamo.

    BONIFACIO
    Zitto Mo ce pens'io,
    Lassate fare a me.

    GERONIO e CORO
    Oh! Bonifacio! evviva!
    Tutti fidiamo in te! evviva, evviva!
    Noi qui l'attenderemo,
    Or dal boschetto ei viene...
    Oh qual contento estremo!
    Oh giorno di piacer!
    Oh qual contento estremo!

    MADAMA RIVERS, FANNY, BONIFACIO,
    GERONIO e CORO
    Oh giorno di piacer!
    Noi qui l'attenderemo,
    Or dal boschetto ei viene...
    Oh qual contento estremo!
    Oh giorno di piacer!
    Oh qual contento estremo!
    (Arriva Adelson conducendo
    per mano Nelly e segu?to
    da altri contadini e servi).

    ADELSON
    Obliarti! abbandonarti!
    (a Nelly)
    Quale oltraggio a un fido core!

    Ah! tu fosti il primo ardore,
    Che quest'alma ha incenerita!
    Pria lasciar saprei la vita,
    Che mancar di fedeltà .

    NELLY
    Cari accenti! Ciel pietoso!
    Voi rendete il cor dubbioso
    Alla sua serenità !

    MADAMA RIVERS
    Ah mio caro!

    ADELSON
    Oh! voi qui siete!
    Son tenuto al vostro affetto.

    GERONIO
    Qui Geronio con rispetto...

    FANNY
    E Fanny s'inchina ancora...

    GERONIO e CORO
    (a Bonifacio)
    (Quando parli?).

    (Quando? quando?).

    BONIFACIO
    (Mo... mmalora!
    Vi ca vuje cchi me stonate!).

    ADELSON
    Cari amici... oh quanto grate
    Sono a me le vostre gioie!

    GERONIO e CORO
    (a Bonifacio)
    (Ora è tempo!).

    BONIFACIO
    (Oh benaggioje!
    Me volite fa pensà ?).

    ADELSON
    Bonifacio!

    BONIFACIO
    Oh! Eccellentissimo!
    Tra i Milordi Milordissimo...
    Tra i padroni padronissimo...
    Tra i sguazzoni sguazzonissimo...
    Se... conciosiacosacchì..
    Anzi no... quantunque che...
    Come in Ciel la luna è gonfia
    Di tumori assai benefici...
    Così noi siam tutti gravidi...
    Sissignor... di sensi Eroici,
    E vorrebbi... anzi vorrebbimo
    Cento lingue per esprimere
    Quel fedel accesso interno,
    Che ci accende l'accessibile
    Per il nostro microcosimo...
    E perciò... dicea... cioè...
    Alla rozza mia facondia
    Deh supplite voi per me.

    ADELSON
    Ah! ah! ah! grazioso invero!

    GERONIO e CORO
    Ei del nostro amor sincero
    Fu l'interprete, o signor:
    Ricevete il nostro cuore,
    Pegno sol di nostra fè.

    BONIFACIO
    (Me so fatto proprio annore!
    No grann'ommo songo affè!
    proprio annore!
    No grann'ommo songo affè).

    ADELSON
    Di mie cure il primo oggetto
    Voi sarete ognor per me.
    Ma l'amico mio diletto?
    Ma Salvini... ah dite! ov'è?

    BONIFACIO
    (Oh mmalora!) va trovanno,
    In qual bosco s'è ntanato...

    NELLY
    Egli è sempre concentrato...

    FANNY
    Melanconico, ed astratto...

    BONIFACIO
    Sta facenno lo ritratto
    De la vava requiescola...

    ADELSON
    A me voli! il mio contento
    Egli venga a ricolmar!

    NELLY, MADAMA RIVERS, FANNY, ADELSON,
    BONIFACIO, GERONIO e CORO
    Di piacer la voce echeggi!
    Ne risuoni ogni antro intorno!
    Goda ognuno! ognun festeggi
    Così bel felice giorno!
    E nel seno della gioja
    Corra ogni alma a giubilar!
    Così bel felice giorno!

    ATTO SECONDO

    La stessa decorazione del primo atto.
    Solamente invece del motto al dispiacere
    vi si vede sostituito quello ad Imene, e
    tutti gli emblemi del dolore rimpiazzati
    da quelli, che convengono al motto
    novello. Infondo una catena di fiori
    sostiene attaccata a due alberi la iscrizione.
    Essi sono riuniti per sempre, al di sopra si
    leggono le cifre di Adelson e Nelly.

    SCENA PRIMA
    Struley e Geronio.

    Guardinghi da' lati opposti si avvanzano
    Struley e Geronio.

    STRULEY
    Eh Geronio!

    GERONIO
    Ah! mio padrone!
    L'acqua ? torbida: partite...
    Le speranze son finite...

    STRULEY
    Che! finite? e come mai?

    GERONIO
    Sì, vel dico... vi son guai...
    Meglio fia cangiar consiglio...
    Correreste un gran periglio
    Se voleste qui restar.

    STRULEY
    Va' vigliacco! va' imbecille!
    Qual timor? ma di' ch'è stato?

    GERONIO
    E' già  Adelson tornato.
    E domani il caro bene
    Va festoso ad impalmar.

    STRULEY
    Non v'è altro? ebbene?

    GERONIO
    Ebbene?
    Vi par nulla?

    STRULEY
    Anzi ne godo!
    La presenza del nemico
    Più mi accende il core ardito,
    Ed il colpo stabilito
    Già  mi accingo ad affrettar.

    GERONIO
    Ah! se il fato mio briccone
    Fa la frode manifesta,
    Di legnate una tempesta
    Sulle spalle mi cadrà .

    STRULEY
    Non temer: fortuna amica
    Ti promette un viver lieto,
    Se il tuo labbro ognor segreto
    Questo arcan non tradirà .
    Non temer ecc.
    è dunque ritornato il mio nemico?

    GERONIO
    Ve lo dican per me questi segni festivi:
    leggete ad Imene: vi era scritto prima al
    dispiacere, ed era là  appunto dove Milord,
    quando la prima volta gli toglieste Nelly,
    andava tutto il giorno a pascere il suo
    dolore: adesso tutta la corte è in gala,
    Nelly stessa... insomma questo luogo
    non spira, che allegrezza, e piacere.

    STRULEY
    Spirerà  tra poco desolazione
    ed affanno; stolti!
    (leggendo la iscrizione)
    Riuniti per sempre...

    GERONIO
    A proposito: debbo istruirvi di
    una novità  interessante: era poc'anzi
    per inoltrarmi nel più remoto boschetto
    di questo parco, quando alcuni lamenti
    giunti al mio udito mi arrestano il passo,
    e mi fanno tender l'orecchi. Era Salvini,
    un certo pittore, che...

    STRULEY
    Avanti, ne so tutta la storia.

    GERONIO
    Era egli dunque, che giacente sul nudo
    suolo esclamava: ah Nelly! io ti perdo,
    e per sempre? ah no... tutto oserà 
    il disperato amor mio pria di vederti
    in braccio di un amico, che aborro.

    STRULEY
    Bravo! Salvini amante di Nelly?
    sia egli dunque il ministro primiero
    de' miei progetti. Un foglio da me foggiato,
    e che serbato avea per ingannar Nelly,
    e calmarla, quando l'avrei rapita, serva
    ora a rendermi soggetto Salvini.

    GERONIO
    Ma in qual modo pensate...

    STRULEY
    Tutto è disposto. è pronto un legno
    di pescatori: una vettura di posto
    celata nella foresta ci condurrà 
    velocemente fino alla riva.
    Sull'imbrunire qui la lieta brigata
    godrà  la fresca passeggiata:
    Tu attaccherai fuoco alla casa bassa,
    ch'è in fondo al parco, per richiamarvi
    la compagnia: fra le tenebre, e la
    confusione, io saprò scagliarmi a tempo
    per involar la mia preda.

    GERONIO
    Ah! voi mi fate spavento!

    STRULEY
    Pusillanime! vieni... veggo gente.
    (Escono pe 'l fondo, e si disperdono
    per un viale).

    SCENA SECONDA
    Salvini e Adelson.

    Adelson, che trascina seco Salvini dal
    fondo di un viale.

    ADELSON
    Vieni, uomo snaturato! quale insano
    furore armava la tua destra? se al par
    del vento veloce io non accorreva a
    trattenerla, essa avrebbe nel tuo seno
    a quest'ora già  recata la morte.

    SALVINI
    Tu non mi sei amico se mi hai
    fermato il braccio... io devo... io voglio
    morire... odio il mondo, detesto
    ogni essere vivente, e per me la esistenza
    non è che un peso enorme, intollerabile.

    ADELSON
    E tu potrai col mondo aborrire anche
    il tuo amico? uomo ingiusto! e che
    mai ti ho fatto io? se di qualche fallo può
    accusarmi l'oltraggiata amicizia, favella,
    io te ne prego: fia poco il sangue di
    Adelson ad espiarlo... ma no, io conosco
    il mio cuore, esso non è colpevole.

    SALVINI
    Fallo in te? ah cangia accenti o Milord...
    io solo... sì io sono il reo... io, che...
    ma tu, che mi fissi lo sguardo, non
    leggi ancora nella mia fronte l'orror
    della colpa?

    ADELSON
    Quale spaventevole delirio!
    chiudi ancora nel petto il cuore di
    Salvini? l'anima tua virtuosa? Qual
    pertinace silenzio? vi saranno ancora de'
    secreti per la nostra tenera amistade?
    Dovrò darti maggiori pruove del mio
    fedele attaccamento per meritarmi la tua
    confidenza?

    SALVINI
    (Uomo senza pari! ed io oso tradirti?
    ed io non cado pentito alle tue ginocchia?).

    ADELSON
    Torna, o caro, a questo seno,
    A me dona un dolce amplesso,
    A me dona un fido amplesso,
    Se nemico di te stesso,
    Abbi almen di me pietà .

    SALVINI
    Taci... oh Dio! de' mali miei
    Tua bontade aggrava il pondo...
    Infelice io non sarei
    Senza il peso di amistò.
    No... nol posso... sì vorrei
    Dirti... ah fuggi! nol poss'io...

    ADELSON
    Qual furor t'investe?... oh Dio!
    Che dovrò di te pensar?

    SALVINI
    Ah! mi lascia! Ah! mi lascia! io non desio,
    Ch'esser solo a lacrimar!

    SALVINI e ADELSON
    Deh tu scendi o amico Nume,
    Nel mio/suo cor, che non ha pace!

    SALVINI
    Di ragion lo avvivi il lume!
    Torni lieto a respirar!

    ADELSON
    Di ragion lo avvivi il lume!
    Torni lieto a respirar!
    Parla,
    Son pronto a sacrificar tutto per te.

    SALVINI
    Che dici! oh Dio tu stesso?
    Ah non è ver...

    ADELSON
    Ti vedo ancor perplesso,
    Io conosco l'oggetto del tuo tormento,
    e sono pronto a cangiare in gioia il tuo dolore.

    SALVINI
    (Vuol darmi Nelly?).

    ADELSON
    (Egli ama Fanny).

    SALVINI
    Farai questo per me?
    (Si inginocchia).

    ADELSON
    Che fai?
    Vieni tra le mie braccia!
    (Si abbracciano).

    SALVINI e ADELSON
    In seno al bel riposo
    Fa l'alma ormai ritorno,
    E alfin ridente il giorno
    Per me/te risplender?.

    ADELSON
    Nel renderti contento,
    Salvini, oh quanto io godo!

    SALVINI
    Oh raro! oh generoso
    Esempio di amistà !
    Oh raro! oh generoso
    Esempio di amistà !

    ADELSON
    In gioia un sacro nodo
    Il duol saprò cangiar.
    Resta Salvini: io vado ad affrettare
    la tua felicità .
    Tu mi vedrai tra poco al fianco di colei,
    che porrà  il termine alle tue pene.
    (Esce).

    SALVINI
    E potrò accoglierti nel petto o
    lusinghiera speranza?

    SCENA TERZA
    Salvini e Struley.

    SALVINI
    Oh amico generoso! tu saprai immolare
    i più teneri affetti all'ara dell'amicizia?

    STRULEY
    (presentandosi con franchezza)
    Non è vero: tu sei ingannato,

    o credulo Salvini!

    SALVINI
    Chi a me parla? un incognito!
    chi siete voi? che bramate?

    STRULEY
    La tua felicità : vengo ad assicurartela.
    Accetta le mie offerte, e tu mi conoscerai.

    SALVINI
    La mia felicità ? voi? io non comprendo.

    STRULEY
    Ami tu Nelly?

    SALVINI
    Oh Dio! chi ha mai potuto istruirvi?

    STRULEY
    Io so tutto... io ho il dritto di dartela in isposa.

    SALVINI
    Nelly mia sposa? ma chi siete voi?
    un amico di Milord? vi ha egli forse
    partecipato la sua generosa risoluzione?

    STRULEY
    E quale?

    SALVINI
    Quella di cedermi la mano di Nelly.

    STRULEY
    Dopo averla resa vittima della sua
    seduzione? dopo di aver macchiata
    la sua innocenza?

    SALVINI
    Che dite?

    STRULEY
    Sì, sappilo: egli è il più malvagio
    degli uomini.

    SALVINI
    Mentitore!

    STRULEY
    Stolto! egli è maritato in Londra.

    SALVINI
    Giusto Cielo! maritato?

    STRULEY
    Sì, conosci tu il carattere di Lord Bermond,
    zio di Adelson?

    SALVINI
    Costui, che niente cela alla mia amicizia,
    mi ha non poche volte mostrate le lettere
    di suo zio.

    STRULEY
    Ebbene, leggi.
    (Gli d? un foglio).

    SALVINI
    Signor Colonnello.
    Indispensabili oggetti di famiglia hanno
    impegnata la mia autorità  a vincere la
    inclinazione di Adelson mio nipote. Egli
    è già  sposo di Milady Arthur. La mano di
    costei gli assicura i miei ricchi effetti, ed
    un luminoso posto in Corte. Perdonerete
    perciò se non può essere più sua Nelly,
    vostra nipote...?. Stelle! voi il Colonnello
    Struley? il zio di Nelly?

    STRULEY
    Sì, colui che rivendicando i dritti di natura,
    avea presso di s? ritirata questa giovane
    ingannata, per sottrarla alle insidie
    del suo seduttore.

    SALVINI
    Oh eccesso! oh tradimento! ma come,
    s'egli avea destinato di condurla domani
    all'altare?

    STRULEY
    Tutto illusione, tutto inganno!
    Ministro, testimoni compri, ligi
    del suo dispotismo. Avveduta
    Nelly troppo tardi della sua sciagura,
    sarebbe stata a te ceduta da Adelson
    dopo di aver trionfato della sua
    credulità , e debolezza.

    SALVINI
    Oh colmo di perfidia!

    STRULEY
    Scegli qual più ti piaccia: ricevere
    Nelly innocente dalla mia mano,
    o resa bersaglio del libertino Milord?

    SALVINI
    Ah! non mai! fallace amico! tigre in
    sembianza docile, e cortese!... disponete,
    signore, del mio braccio: che mai far si
    deve onde fulminare quel disleale?

    STRULEY
    Togliergli Nelly... è facile: che
    Nelly teco s'incontri: se questo momento
    a te si presenta, sappi profittarne,
    trascinala teco, mi avrai pronto al tuo ajuto.

    SALVINI
    A me questo foglio. Sia convinta Nelly...

    STRULEY
    Tiello pure, ma non mostrarlo a lei,
    se non quando sarà  nelle nostre mani.
    Il suo oltraggiato affetto la renderebbe
    imprudente, e potrebbe farci sfuggire
    il più bel colpo.

    SALVINI
    Non temere... sarò cauto... non mi
    perdere di vista... oh Cielo! e può l'uomo
    colpevole mascherarsi in tal guisa?
    (Esce).

    STRULEY
    Il mio trionfo è sicuro.

    SCENA QUARTA
    Bonifacio e Struley.

    BONIFACIO
    Si fosse stato nnemmiccolo porzò
    l'avria trovato! sto mmalora de
    patrone sarà  nato pè tormiento mio!

    STRULEY
    (Importuno incontro! costui mi ha veduto!).

    BONIFACIO
    (E sto piezzo de vastasone, st'ommo
    brutto co lo quinnece a levò, che
    sta facenno llà  appostato?).

    STRULEY
    (Mi guarda attentamente!).

    BONIFACIO
    (Mme tene mente sott'uocchio! ajemmò!
    la cera è tonna de n'ommo de justizia
    travestuto! se fosse ammaturato chello,
    che m'ha scritto cainatemo?).

    STRULEY
    (Potessi partire!).

    BONIFACIO
    (Se vota attuorno, e pè me torna a tenè
    mente! Ah ca lo tremmoliccio già  se
    sta facenno na partita a tresette dinto
    a le dd nocchia!).

    STRULEY
    Amico, addio...

    BONIFACIO
    Non t'accostà , ca mme mengo nterra,
    e tanto non mme può toccà , ca stongo
    nsarvaguardia!

    STRULEY
    Ascolta.

    BONIFACIO
    Non t'accostà  te dico... vi ca ccà 
    ce vo lo braccio de Milord, ca si non
    t'accuso non ndebeta carcerazione!

    STRULEY
    Io sono un galantuomo...

    BONIFACIO
    Galantuomo con sta faccia! non pè
    essere... tu ce porte scritte alommanco
    trent'anne de servizio co Capità 
    Alisandriello.

    STRULEY
    Ma perchè ti spaventi?

    BONIFACIO
    Lo perchè lo saccio io, e lo saje porzè
    tu, chè ne staje facenne lo sasco...
    fatte la rasso, ca co na capozzata
    te rompo l'arco de lo pietto!

    STRULEY
    Chi credi tu che io sia?

    BONIFACIO
    Uno de chille, che hanno a caccia...

    STRULEY
    Sì, non errasti, un cacciatore son'io.

    BONIFACIO
    Visi non l'aggio 'ngarrata!
    cacciatore de mierole spennate?
    di' a chille amice, che t'hanno
    mannato, ca si mme vonno
    là  lo riesto, farrimmo le cambiale
    nove da pagarse ncà pp'a lo quinto
    de la mesata.

    STRULEY
    Ma tu sei equivoco: io son
    un Signore di queste vicinanze,
    molto portato alla caccia.

    BONIFACIO
    (Che me fosse 'ngannato! a me veramente
    ogni sbirro me pare secutorio! ).

    STRULEY
    Osserva: questo è il carico per la polvere,
    questo il sacchetto da pallini.
    Vuoi pruova maggiore?

    BONIFACIO
    E puorte tutta sta roba pè accidere
    l'aucielle n'abbasta schitto la figura toja?

    STRULEY
    Ti sei sincerato?

    BONIFACIO
    Comme te chiamme?

    STRULEY
    Sir Reynald Sciukmis...

    STRULEY
    Sir Rinaldo Sciurisso mio padrone,
    uscia se ne vada, ca dinto a lo boschetto
    de Milord non pè sparà  chella scopetta toja.

    STRULEY
    Io lo ignorava.

    BONIFACIO
    E non te votà  arreto, ca chiammo aggente.

    STRULEY
    Addio. (Esce).

    BONIFACIO
    Sta vota aggio pigliata na vopa pè storione!
    non ce abbasta na libbra de corallina
    pe farme passà  la paura!

    SCENA QUINTA
    Salvini e Bonifacio.

    SALVINI
    (Non vi è il Colonnello!
    egli si aggirerà  qui d'intorno:
    ah perchè ancora la sorte non
    mi presenta sola Nelly! ).

    BONIFACIO
    (Songh'io, o non songh'io? l'urzo tene
    la faccia cchi? umana de lo soleto?
    che novità ! o ha da Comparà  quacche
    cometa, o s'ha da scetare na gran
    tempesta de cielo, e de mare!).

    SALVINI
    Bonifacio!

    BONIFACIO
    Avite visto Milord?

    SALVINI
    Sì, e mi ha parlato.

    BONIFACIO
    (Sta manza la bestia!) e buie porzò
    avite parlato a isso?

    SALVINI
    Sì...

    BONIFACIO
    Da ommo già , non da animale feroce?

    SALVINI
    Cioè?

    BONIFACIO
    Vi site cosuta la vacca pè chillo fattifesta?

    SALVINI
    Mi sono anzi spiegato... egli mi ha
    capito abbastanza.

    BONIFACIO
    Cossaiute! e camminate ancora
    co li piede vuoste? e Milord nun v'ha
    mannato ancora dinto a no carruocciolo
    a farve curà  le braccia e le gamme rotte?

    SALVINI
    Milord? t'inganni... anzi egli... sì...
    l'amico verace, l'uomo virtuoso mi renderà 
    fra poco felice (vile! lo sarà  malgrado
    il tuo tristo disegno!).

    BONIFACIO
    Felice? e comme? levannote le
    chianearelle lesionate da la capo, e mettennoce le sane?

    SALVINI
    Eh! tu deliri!

    BONIFACIO
    Ma isso ha saputo, ca tu lo vuò fa sta diuno,
    o magnà  de scammera, e tu solo vuò fa
    Giovedì morzillo?

    SALVINI
    Che intendi?

    BONIFACIO
    Ca le vuò levà  la porpetta de la vocca?
    manco capisce? ca vuò bene a Nelly?

    SALVINI
    Mi pare...

    BONIFACIO
    E ha ditto de sì?

    SALVINI
    Lo spero...

    BONIFACIO
    Te la darrà  pè mogliera?

    SALVINI
    Chi sa!

    BONIFACIO
    E isso resta a monnà  nespola?

    SALVINI
    Forse...

    BONIFACIO
    E parlamene senza chiummo, e
    senza compasso! co ste parole spezzate
    me stuzzeche l'appetito, e me faje restà 
    muorto de famma.

    SALVINI
    Lontano non è lo sviluppo...
    un fulmine è vicino a scoppiare...
    io sarò lieto... sarà  infelice chi crede essere
    avventurato... taci, attendi, e vedrai...
    (Esce per un viale.
    Bonifacio rimasto solo dopo
    qualche intervallo dice:

    BONIFACIO
    Taci, attendi, e bedarraje?
    Ora vi! lo caso è bello!
    Sto mbrogliato ndoveniello
    Annevina Bonif??
    Lo Milordo e lo pittore
    Co Nelly vonno fa zeza...
    O lo spartano pè meza,
    O Milordo ha da cagli?.
    Mo sì, ciuccio... e pecchè ciuccio?
    Ciuccio e miezzo, e te lo provo...
    Sarria chisto un caso nuovo...
    Comme nuovo? e siente cca!
    Io pè famme per esempio
    Na sciammeria stento e sudo;
    Doppo fatta, la dà  a n'auto
    Vesto a chillo, e io resto nudo?
    Frate mio non pè quagli?!
    Signorsì... non te lo nego,
    Primma caritas ab ego:
    Ma pè chesto l'amicizia...
    Che amicizia, sti stivale!
    Frate! Frate! aje perzo le cervella!
    Addì c'entra la puella
    Amicizia non ce sta,
    no, no, no, no, no, no, no, no.
    Embè chillo vide e tace:
    Che bò maje significò?
    Io m'arrangio! n'aggio pace
    Pè la gran curiosità !
    Che Milordo l'accordasse
    La futura doppo muorto?
    Non può essere... che dice?
    La volessero da amice
    Fra di loro combinà ?
    Peggio assai!
    Peggio assai!
    vi la mmalora!
    Me scervello cca da n'ora
    Senza niente annevenà .
    Vada a cancaro Sarvino,
    Lo Milordo, e la guagliona!
    Non borria pè st'annevino
    Porzè pazzo addeventà .
    E chi corpa a sto malanno?
    Chi? na femmena, se sa.
    Causa sempre d'ogne affanno,
    Che ce straccia, e ce tormenta,
    Se ne perda la semmenta!...
    Chi?, chi?, chi?,
    Non tanto Bonifì!
    Tu faje tutta sta barrera,
    Ma confessa pè nfra nuje,
    Ca no muorzo de mogliera
    Fa lo stommaco acconcià .

    SCENA SESTA
    Nelly, Madama Rivers, Fanny, Salvini,
    Adelson, Bonifacio, Struley, Geronio e
    Coro.

    Adelson, Nelly, Madama Rivers, Fanny,
    e Bonifacio, indi Salvini; infine tutti

    gli altri, che saranno indicati.

    ADELSON
    Venite o mie care... ma qui non è l'amico?
    Bonifacio! Dov'è Salvini?

    BONIFACIO
    Mo è ghiuto da chella parte.

    ADELSON
    Raggiungilo, fa che qui venga.

    BONIFACIO
    Vaco... (Chisto porzò sta contento!
    E chi ha da essere l'infelice?).
    (Via e poi torna).

    NELLY
    E persistete ancora a volere
    condurre Salvini da vostro zio?

    ADELSON
    Sì, quest'uomo benefico volle
    per colmo di generosità  promettermi
    una raccomandazione presso
    il Ministro a favor di Salvini.

    NELLY
    Salvini ha degli affanni,
    io ne sono sicura: può essere
    che in Roma abbia lasciato
    qualche possente affetto...

    ADELSON
    No, no, non è in Italia l'oggetto
    del suo amore: è in Irlanda, è a me vicino.

    NELLY
    (Stelle! sarebbe egli istruito!).

    MADAMA RIVERS
    (Di chi ragiona Milord?).

    FANNY
    (Ah chi sarà  la donna tanto fortunata?).

    BONIFACIO
    Eccolo ccà  signò: l'aggio trovato
    che beneva e sta via.

    SALVINI
    (Perfido! forza, o mio cuore!).

    ADELSON
    Salvini! appressati: ti promise
    l'amico ogni sacrificio per vederti
    contento? ebbene, esulta! osserva
    in qual guisa egli rende appagati i voti tuoi.

    ADELSON
    Ecco alfin quel caro oggetto
    (indicando Fanny),
    Che sol desta le tue pene...

    Queste amabili catene
    la mia mano stringerà .

    SALVINI
    (Qual sorpresa!).

    FANNY
    (Oh piacer!).

    NELLY
    (Quale inganno!).

    MADAMA RIVERS
    (Che ascolto!).

    SALVINI
    (Oh affanno!).

    BONIFACIO
    (Vi che grancio!
    Vi che grancio!
    che arravuoglio!
    Comme n'esce da sto mbruoglio!).

    ADELSON
    Porgi a lui Fanny la mano...

    FANNY
    Qual piacer!
    Me felice!

    SALVINI
    (Oh Dio! Oh Dio!).

    MADAMA RIVERS
    Ma piano!
    Par SALVINI impallidito!

    NELLY
    (Io lo veggo a mal partito!).

    ADELSON
    Ma tu taci? ti confondi?
    All'invito mal rispondi?

    SALVINI
    (Giusto Ciel! di me piet?!)

    ADELSON
    Ti confondi? non rispondi?
    (Che pensar, che far degg'io?
    Che vuol dir quel turbamento?
    No, quel cor non è contento,
    Grande arcan celando va).

    SALVINI e NELLY
    (Che pensar, che far degg'io?
    Fremo, palpito e pavento!
    Qual terribile cimento!
    Questo cor tremando sta!).

    NELLY
    (Che far degg'io? palpito e pavento!
    Qual terribile cimento!
    Questo cor tremando sta!).

    MADAMA RIVERS
    (Che pensar, che far degg'io?
    Che vuol dir quel turbamento?
    Ah non ? contento!
    Grande arcan celando va).

    FANNY
    (Che pensar, che far degg'io?
    Che vuol dir quel turbamento?
    No, quel cor non è contento.
    Grande arcan celando va).

    SALVINI
    (Che far degg'io?
    E pavento!
    Qual cimento!
    Questo cor tremando sta!).

    BONIFACIO
    (Oh che brutto nuvolone
    Già  va l'aria ntruvolanno!
    Ce succede lo marrone,
    E non troppo pè tricà !
    Questo cor tremando sta!
    Il mio cor tremando sta!).
    (Si sentono voci confuse di dentro:
    indi vien fuora Geronio
    e Coro di domestici affannati).

    CORO
    Al foco! al foco! soccorso! soccorso! ajuto!

    NELLY e ADELSON
    Quai strida?

    NELLY, MADAMA RIVERS, FANNY e
    ADELSON
    Oh stelle!

    CORO
    Tutto è perduto:
    Signor correte...

    ADELSON
    Che cosa è stato?

    CORO
    L'aja va in fiamme... la casa bassa...
    Vorace incendio si è già  destato,
    Ed al palazzo rapido passa,
    Se pronto ajuto non si darà .

    NELLY, MADAMA RIVERS, FANNY,
    SALVINI, ADELSON e BONIFACIO
    Ah! che spavento!

    BONIFACIO
    Fuoco! mmalora!
    Fuimmo...

    ADELSON
    Andiamo...

    NELLY
    Ti seguo...

    ADELSON
    Or ora
    Fo a te ritorno… grave è il periglio…
    Qui puoi restarti...
    l'affido a te.
    (a Salvini)

    NELLY
    (è il cor presago di un fier periglio:
    Ah! sventurata! che fia di me?).

    MADAMA RIVERS, FANNY, ADELSON,
    GERONIO e CORO
    Andiam... si corra, che rio scompiglio!
    Di qui fermarsi tempo non è!

    SALVINI
    (Fausto è l'istante, più di consiglio,
    Più di riguardo tempo non è!).

    BONIFACIO
    Dinto a na tana comme a coniglio
    Mo Bonifacio se serva affà !
    (Geronio esce per altra parte guardingo:
    gli altri vanno al palazzo.
    Nelly è trattenuta da Salvini).

    SALVINI
    E' il Ciel, che in questa guisa
    Chiaro il suo sdegno rende:
    Fuggi da chi t'offende...
    Nelly! tu sei tradita...
    Credimi pur, mia vita,
    Renditi a un fido amor!
    Ah! renditi a un fido amor!

    NELLY
    Gli oltraggi tuoi rinnovi?
    Chi è questo traditore?

    SALVINI
    Adelson...

    NELLY
    Mentitore!
    Rispettalo!

    SALVINI
    Non mai:
    Allor che tu saprai
    Qual ti s'ordisce inganno,
    Saprà  destarti orror.

    NELLY
    Labbro infernal! favella...

    SALVINI ?
    Adelson maritato..

    NELLY
    M'inganni scellerato?

    SALVINI
    A un impudico affetto
    Immolerà  il tuo onor.

    NELLY
    Ah, qual crudel sospetto
    Ridesta il mio timor!

    SALVINI
    Seguimi...

    NELLY
    Non fia mai...
    Lasciami... seduttor!
    (Qui comparisce dal fondo Struley
    avvolto in un mantello).

    STRULEY
    Nè cede ancor costei?

    NELLY
    Chi veggo! oh Ciel! Struley!

    STRULEY
    Ravvisami...

    NELLY
    Inumano!
    Tu qui?

    STRULEY
    Da questa man
    No, più non fuggirai...
    no, non più tu fuggirai...

    NELLY
    Ah! barbaro Salvini!
    Sei tu che mi trascini
    In braccio a un oppressor?

    SALVINI
    Ah no, ti calma... è lo zio,
    Che a un tradimento rio
    T'invola e al tuo rossor.

    NELLY
    T'inganna, egli è un crudele...

    STRULEY
    D'inutili querele
    Questo non è l'istante:
    Se vuoi salvar l'amante,
    Se a quella mano aspiri,
    Salvini, a suoi sospiri
    Chiudi le vie del cor.

    NELLY
    No!
    Salvini... alle tue piante
    Vedimi alfin spirante.:.
    Rammenta che un amico
    T'amò più di se stesso...
    Che un mostro detestevole
    Ti rende questo eccesso...
    Ah! di virtù lo strido
    Ti tragga da un delitto:
    Te imploro in tal conflitto
    Mio scudo, e protettor.

    SALVINI
    (Vacilla a quegli accenti
    Già  tutto il mio vigor!).

    STRULEY
    Stanco de' suoi lamenti,
    Di tua vilt? son io...
    Seguimi...
    (Prende per il braccio Nelly).

    NELLY
    Oh Dio!

    SALVINI
    Essa'già  manca... aspetta!

    STRULEY
    Ah no, la mia vendetta
    Più tollerar non sa...

    SALVINI
    Vendetta sol ti guida?
    Or veggo il tuo disegno!
    Io la difendo!

    STRULEY
    Indegno!
    Tu ancor cadrai...
    Sù, chi è là !
    (Geronio in soprabito comparisce ed
    impugnando uno stilo trattiene Salvi?ni).

    GERONIO
    Pronto a' tuoi cenni...

    STRULEY
    Trattienilo...
    (a Geronio indicando SALVINI).

    NELLY
    Oh complice d'iniquità !

    STRULEY
    (a Nelly)
    Vieni...

    NELLY
    Salvini! Adelson!
    (Cade svenuta fra le braccia di Struley,
    il quale la copre col suo mantello e
    la trascina via).

    SALVINI
    Rendimi il mio tesoro...

    STRULEY
    Morrò se tu mi segui...

    SALVINI
    Furia! ove vai? t'arresta!

    GERONIO
    Nel tuo dolor qui resta.
    (Geronio, dopo aver fatto partire Struley,
    lascia Salvini e segue le tracce del primo).

    SALVINI
    Nel seno degli abissi
    Seguirti anch'io saprò.
    (Esce disperato).
    (Torna Adelson con Fanny,
    Madama Rivers e Coro).

    MADAMA RIVERS, FANNY, ADELSON e
    CORO
    Lieti facciam ritorno,
    Ogni timor finì.

    ADELSON
    Ma dove son?
    (Si ode un colpo di pistola).

    MADAMA RIVERS, FANNY, ADELSON e
    CORO
    Qual colpo!

    ADELSON
    Oh Dio! che fia?

    MADAMA RIVERS, FANNY e CORO
    Lo strepito Di qua, di qua si udì.
    (Comparisce Salvini nel massimo
    abbattimento).

    ADELSON
    Salvini! ah parla...

    SALVINI
    Arrestati!
    Non avanzarti, o misero!

    MADAMA RIVERS, FANNY, ADELSON e
    CORO
    Oh qual furor!

    SALVINI
    Detestami!...

    ADELSON
    Quai smanie! Ov'è Nelly?

    SALVINI
    Uccidimi...

    ADELSON
    Ma spiegati...

    SALVINI
    Ah! non è più! morì!

    MADAMA RIVERS, FANNY, ADELSON e
    CORO
    Gran Dio!

    ADELSON
    Qual mano?

    SALVINI
    Questa...

    ADELSON
    (scagliandosi contro Salvini)
    Ah disumano!

    MADAMA RIVERS, FANNY e CORO
    Fermati!

    SALVINI
    Ferisci! ferisci!

    MADAMA RIVERS, FANNY e ADELSON
    Oh giorno! oh barbaro
    Eccesso! oh mia Nelly.

    CORO
    Oh giorno! oh barbaro
    Eccesso! oh infausto dì!
    (Quadro generale).

    Si cala il sipario

    ATTO TERZO

    La scena offre un padiglione lugubre,
    illuminato dalla debole fiamma di una lampada
    sospesa nel mezzo.

    SCENA PRIMA
    Adelson.

    Adelsonè? nel fondo seduto e concentrato: lo
    circondano alcuni uffiziali. Egli ha tutte le
    decorazioni di un Lord Giudice del Cantone.

    ADELSON
    Che a me si conduca Salvini: s'egli
    dovesse subire un formale giudizio, se
    armato del potere delle leggi io dovessi
    punirlo de' suoi criminosi trascorsi,
    voi qui non mi vedreste negli attributi
    di un tremendo ministero.
    Adelson giudice ed offeso? ah giammai!
    altri progetti... una nobil vendetta...voi
    conoscete il mio cuore e le mie intenzioni.
    Andate e tacete... Mi sia prima introdotto
    Bonifacio.
    (Escono tutti, resta solo Adelson).
    Salvini avea riposto in questo suo

    domestico, che lo seguì fin da Roma,
    tutta la sua confidenza.

    SCENA SECONDA
    Adelson e Bonifacio. Bonifacio timido
    s'introduce, e detto.

    BONIFACIO
    (Vota, gira e martella, e o pè fas,
    o pè neifas ncuollo a lo zegrino
    avea da ire a grocioliò lo strummolo! ).

    ADELSON
    Avanzati.

    BONIFACIO
    Mo Signò... e non bedite ca ccà 
    non se ce vede propeta? chesta me pare
    l'anticamera de lo palazzo de Plutone!
    chella lampa accosì miccia, sto padiglione
    e colore de notte arrassosia! me fanno
    nchiudere la vocca de lo stommaco!

    ADELSON
    Senza turtuosi giri di studiate parole
    pensa a svelarmi il vero, empio complice
    degli eccessi di uno scellerato padrone?

    BONIFACIO
    Chisto mo è no schiaffone, che date
    a la mia pudicizia! io so nato, signò,
    co le commesechiamma meje, aggio
    magnato sempre pane tuosto
    e reputazione molla, e perciò
    chi more quatro non pè nascere tunno.

    ADELSON
    Parla, e spera da me un generoso
    perdono, se senza velo o mistero saprai
    rispondere alle mie interrogazioni.

    BONIFACIO
    (Eh! malerba te canosco! tu si piccolo
    quant'a n'agrillo, ma tiene la malizia
    de la vorpa! non me la ficche!).

    ADELSON
    Dimmi: Nelly vedeva il tuo padrone?

    BONIFACIO
    Si non era cecata, l'aveva da vedè
    sicuramente.

    ADELSON
    Cominciamo male!

    BONIFACIO
    (E fenarimmo peggio!).

    ADELSON
    Era spesso Nelly in colloquio con
    Salvini? sì, melo dice quell'occhio,
    bench? procuri di negarlo il tuo labbro.

    BONIFACIO
    No lo credite a st'uocchio mio,
    signò isso è la causa de tutte le guaje
    mieje, che addì s'è appezzato isso, ce ha
    voluto afforza carri? le mano. Nelly... ah!
    poverella! che lo Cielo l'aggia ngloria a
    essa, e ce faccia campà  a nuje n'auto
    migliardo de secole... schitto Milordo sujo
    le squagliava mmocca!

    ADELSON
    E per Salvini?

    BONIFACIO
    Isso se mbroscenava, e
    chella lo trattava pecchè amico
    de Voscellenza...

    ADELSON
    E' dunque Salvini lo scellerato,
    il perfido seduttore.

    BONIFACIO
    E Salvini manco ce corpa...
    lo poverommo mereta compassione.

    ADELSON
    Nelly innocente?
    Salvini non colpevole?...
    chi dunque sarà  il reo?

    BONIFACIO
    Io lo saccio e te lo ddico, signò,
    ma prommietteme da chello
    che si' che non te piglie collera?

    ADELSON
    Te lo prometto: parla liberamente.

    BONIFACIO
    Chillo, che beramente fa fatto tutto
    sto mbruoglio, e no certo Milord...

    ADELSON
    Un Lord?

    BONIFACIO
    No, Lordissimo.

    ADELSON
    Il suo nome?

    BONIFACIO
    Adelson...

    ADELSON
    Io stesso?

    BONIFACIO
    Gnorsì... Voscellenza è stato chillo,
    che s'ha scavata la fossa co le mane soje.

    ADELSON
    Baldanzoso che dici?

    BONIFACIO
    E mo pecchè te nfurie?

    ADELSON
    Ed osi sostener che il fabbro
    io fui Di mie crude sciagure?

    BONIFACIO
    Voscellenza... ca chi?

    ADELSON
    Non replicarlo!...

    BONIFACIO
    Non c'è che ddì! la verità  dispiace!
    Stamme a sentì, mo te facc'io capace:
    Miette l'esca vicin'a lo ffuoco,
    E dì a chesta... guà ! sta! n'appiccià !
    Si a na rota la vitte no poco,
    Va lle dice... guà ! sta! non botà !

    ADELSON
    Cosa intendi con quel paragone?

    BONIFACIO
    Ca si aje fatto lo scacamarrone,
    Mo t'attocca, signò, de caglià .

    ADELSON
    Io? balordo! puoi sol dubitarne?

    BONIFACIO
    Comme no? vi ca l'ommo è de carne!
    Te ne vaje nzicco nzacco accossò,

    Lo pittore lo lasse, e co chi?
    Co na nenna azzeccosa e cenera:
    E bide ogge... e pè parla stasera...
    Lo dimane na risa, n'occhietto...
    L'auto juorno no ciancio, un saletto...
    Simmo fracete! ammore se mmesca!
    Te ragione! addì sta? va la pesca!
    Et abissum ammoccate abisso!
    L'artificio chi pè chiè stutò?

    ADELSON
    Ah! fui cieco! perdei la ragione!
    Troppa fede ti diedi, o amisà ?!

    BONIFACIO
    (Che se corca pè mme Ciciarone!
    Chi? balente songh'io pè parla).

    ADELSON
    Ma dì... a parte eri tu del secreto?

    BONIFACIO
    Quaccosella... cioè...

    ADELSON
    Non mentire...
    Parla... tosto...

    BONIFACIO
    Vedite... il sapea...

    ADELSON
    E mel taci? e non parli? alma rea!
    Proverai, traditor, l'ira mia!

    BONIFACIO
    E mo faje st'auta gran guapparia!

    ADELSON
    Sia quest'empio alla pena serbato...

    BONIFACIO
    Io che c'entro?
    Io che c'entro? Oscellenza,
    Oscellenza è cecato...
    Chillo chiagne, te vede, te vede e te fuje...
    Le vuò dare nepoteta... oibò... oibò...
    Si non era 'mpeciato' pè nuje,
    Schitto moglieta c'era, signò.

    ADELSON
    A si, taci...

    BONIFACIO
    (Pozzo dì..)

    ADELSON
    L'error mio tu crudel mi rammenti!

    BONIFACIO
    (Pella mia!)

    ADELSON
    L'error mio tu crudel mi rammenti!
    Ah! qual benda mi cade sul ciglio!
    Di me stesso son io l'oppressor!

    BONIFACIO
    (Ah! si n'esco da sta mazziata,
    Pozzo dì... pella mia! mo si nata!
    Me dong'armo, ma comme è coniglio
    Me sta mpietto tremmanno già  il cor!)

    ADELSON
    Ah! qual benda mi cadde sul ciglio!

    BONIFACIO
    (Ah! si n'esco da sta mazziata
    Pozzo dì... pella mia! mo si nata!).

    ADELSON
    Di me stesso son io l'oppressor!

    BONIFACIO
    (Me dong'armo, ma comme a coniglio
    Me sta mpietto tremmanno già  il cor!).
    Signò!
    Signò! vè ca l'ommo è de carne!
    Signò!

    ADELSON
    Ah sì, taci... deh frena gli accenti!
    L'error mio tu crudel mi rammenti!
    Ah! qual benda mi cadde sul ciglio!
    Di me stesso son io l'oppressor!

    BONIFACIO
    (Pozzo dì... pella mia! mo si n ta!
    Me dong'armo, ma comme a coniglio
    Me sta mpietto tremmanno già  il cor!
    tremmanno il cor!
    Ah! si n'esco da sta mazziata
    Pozzo di... ecc.).

    ADELSON
    Ritirati.

    BONIFACIO
    Me ne torno, signò, n'auta
    vota dinto a lo carafuocchiolo,
    addì m'avevano nzerrato prima?

    ADELSON
    No: puoi andare. Sei libero.
    Taci però, alcun non sappia
    quanto a me dicesti.

    BONIFACIO
    Me coso la vocca a retopunto:
    bonanotte a Boscellenzia...
    (E non me ne vaco a Napole e fa lo
    paglietta?).
    (Esce).

    ADELSON
    Oh con quai rozzi, ma veridici sensi
    ha costui sgombrati i dubbi miei?
    ecco Salvini! miserabile! oh
    quanto peno a quell'aspetto languente!
    Adelson! coraggio! tutto è velocemente
    preparato: ti creda egli suo giudice e si
    compia così il tuo disegno.

    SCENA TERZA
    Nelly, Salvini, Adelson e Coro.
    Salvini entra: lo precedono i domestici
    di Adelson egli uffiziali, che circondano
    Milord.

    SALVINI
    Ove son io? quale scena ferale!
    Milord! perchè a giudicarmi
    sceglieste luogo così funesto?

    ADELSON
    Accusato! niuna intempestiva
    domanda: in me ravvisa il tuo
    giudice: ti concentra, e rispondi.

    SALVINI
    Sì, son reo... vi prevengo nella
    domanda, e vi rispondo:
    un amor cieco, un amore,
    che più limiti non conosceva,
    s'impadronì del mio spirito...
    io ho voluto troncarlo colla
    perdita della mia vita,
    voi mi avete disarmata la mano...
    io ho voluto palesarvi
    il terribile arcano,
    voi me lo avete sempre
    arrestato sul labbro.

    ADELSON
    (Ah Bonifacio! tu mi dicesti il vero!).
    E questo amore criminoso dovea
    renderti ancora l'assassino
    dell'oggetto adorato?

    SALVINI
    Io! ah! ed avrei potuto esserne capace?
    quel colpo micidiale fu ad altri destinato.

    ADELSON
    A chi mai?

    SALVINI
    Al di lei barbaro rapitore...

    ADELSON
    Scellerato! e quale altro rapitore,
    che Salvini?

    SALVINI
    Leggete.
    (Gli dà  il foglio, che a lui ha consegnato Struley).

    ADELSON
    Al Colonnello Struley :
    oh nemico a me sempre fatale!
    e chi ti diè questo foglio?

    SALVINI
    Egli medesimo! ah! poss'io
    rimembrare quel momento funesto?

    ecco la sventurata Nelly spirare
    in potere del suo rapitore... troppo
    tardi disingannato io corro,
    io mi slancio su di lui...
    egli mi scarica una pistola,
    ed il caso ne svia il colpo...
    guadagno furibondo il pugnale
    dell'empio Geronio...
    mi avvento allo scellerato Struley...
    gli vibro un colpo... ma... oh Dio!
    grida allora Struley...:
    miserabile! tu hai uccisa Nelly!?
    ... a questi terribili accenti,
    che ancora mi risuonano all'orecchio,
    io più non conosco me stesso...
    frenetico mi volgo in cerca della morte...
    voi mi avete sorpreso... investito...
    ah Milord!
    non giova rammentarvene il resto...

    ADELSON
    Disgraziato! abbandonar così
    in braccio del mio spietato persecutore
    il più prezioso deposito che a te feci di un
    oggetto a cui era attaccata la mia
    esistenza? la lunga esperienza del mio
    carattere, la conoscenza de' miei
    sentimenti non doveano preservare il tuo
    cuore dalla seduzione? non ha esso
    gridato contra questo infernale
    complotto! va'! tu sei un assassino! io ti
    abbandonerò al destino che ti attende,
    servirai di spavento a' traditori tuoi pari...

    SALVINI
    Ebben perchè respira
    Il reo Salvini ancorò d'acuto ferro
    Arma la destra, il sen mi schiudi e squarcia
    Un cor che ti tradì: termine almeno
    All'immenso mio duol l'amico appresti...

    ADELSON
    L'amico! ah! più non è .... tu l'uccidesti!
    Trema però; la giusta mia vendetta
    Ingegnosa diventa: agli occhi tuoi
    La vittima offrirì, che trucidasti...

    SALVINI
    Ah! che ascolto! gran Dio!

    ADELSON
    Saper ti basti
    Ch'è in mio poter l'amata spoglia...

    SALVINI
    Ah ferma!
    Sia men crudel la tua sentenza... atroce
    Più del supplizio è il barbaro martire
    Che a me prepari... io riveder quel ciglio
    Che chiuse la mia man? spietata mano!
    Ah! questa sola idea d'orror mi covre!
    M'agghiaccia il cor! parmi veder gi? irata
    L'ombra di lei che furibonda affretta!
    Quel pugnal che farà  la sua vendetta!
    Si cadrà ... ma estinto ancora,
    Ombra bella io t'amer?.
    Per amarti ah vissi ognora
    Sventurato e senza pace!
    E la fiamma mia vorace
    Nella tomba io serberò, sì
    Nella tomba io serberò!

    ADELSON
    (Un affetto contumace
    Dove mai lo trascinò!).

    CORO
    (Fu di tutto Amor capace,
    Se ragion lo abbandonò).
    (Al cenno di Adelson si aprono le cortine. Nelly
    è in mezzo a Fanny e Rivers ed a' villani, che la
    coronano di fiori. Quadro generale. Salvini,
    sorpreso al sommo, e non credendo a ciò che
    vede, esclama)

    SALVINI
    Ah compite l'opera de' vostri benefizi!
    istruitemi almeno in qual modo...

    NELLY
    Struley avea ricevuto nel suo mantello,
    ove avvolta mi avea, il colpo,
    che voi confuso a lui scagliaste...
    ciò ha cagionato il vostro errore.

    ADELSON
    E ha salvato la mia Nelly dal periglio.
    Dopo il tuo avviso spargendosi dappertutto
    i miei domestici lo han sorpreso,
    mentr'egli nascondevasi in un antro vicino:
    gli hanno tolto la preda,
    ed unito al suo complice Geronio
    lo han serbato alla pena, che lo attende.

    SALVINI
    Oh prodigio!

    ADELSON
    Io dovea punire un delinquente amico
    e Nelly suo malgrado ha servito
    alla mia generosa vendetta.

    SCENA ULTIMA
    Bonifacio, e detti..

    Nelly, Madama Rivers, Fanny, Salvini
    Adelson, Bonifacio e Coro.

    BONIFACIO
    Addò sta? addò sta chella pimpinella,
    che lo Cielo ha voluto sarvà  pè consolà 
    a tutte li sconsolate?
    o signorina bella mia, eccome cca
    a li piede vuoste:
    sto galantommo ve pè dì quanto aggio
    combattuto pè farle mettere judicio.

    SALVINI
    E' vero, ma i suoi consigli allora
    eran vani per me.

    ADELSON
    Ma adesso è in te verace il pentimento?

    SALVINI
    Ah Milord! ne dubitate?

    ADELSON
    Ebbene, vieni fra le mie braccia,
    torna libero alla tua patria: un pingue
    assegnamento, che ti stabilirà  una vita
    tranquilla, servirà  a dimostrarti che le tue
    offese sono già  cancellate dal mio cuore.

    BONIFACIO
    Chi può tenè no core accossì
    granne e generoso?

    ADELSON
    Ah Nelly! Tributo umile
    Questa destra è a pregi tuoi.
    (La sposa).

    NELLY
    Oh piacere! oh gioia! ah voi
    Paga appieno mi rendete!

    FANNY
    (Vani affetti, in me tacete
    Se il destin vi condannò!).

    SALVINI
    (Tristi affetti, in me tacete.
    Se un delitto vi destò!).

    BONIFACIO
    Feste alì! fra li banchette
    Sciasciò volimmo n'anno.

    MADAMA RIVERS
    Ed in giubilo l'affanno
    In ogni alma si cangiò.

    SALVINI
    (Tristi affetti in me tacete
    Se un delitto vi destò!).

    NELLY, MADAMA RIVERS, FANNY,
    ADELSON, BONIFACIO e CORO
    Segni con bianca pietra
    Ciascun la nuova Aurora,
    Giungan gli Evviva all'Etra!
    Pace qui regni e Amor!

    FANNY
    (Vani affetti, in me tacete
    Se il destin vi condannò!).

    SALVINI
    (Tristi affetti in me tacete
    Se un delitto vi destò!).

    NELLY, MADAMA RIVERS, ADELSON,
    BONIFACIO e CORO
    Giungan gli Evviva all'Etra!
    Pace qui regni e Amor!
    Giungan gli Evviva all'Etra!
    Pace qui regni e Amor!
    Pace e Amor!

    FINE

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